Prossimo incontro previsto giovedì 30 marzo ore 17.30

James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato «Quella sera dorata», chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l’aria del tempo.

Mercoledì 15 febbraio alle ore 17.30 partirà “Il Circolo di Storia”, appuntamenti dedicati ai grandi temi delle vicende storiche, narrate attraverso la conoscenza di un testo specifico. Sarà l’occasione per conoscere, dibattere e commentare fatti, personaggi ed avvenimenti centrali della nostra storia. Gli incontri, come sempre, saranno liberi ed aperti a tutti gli appassionati di storia; chiunque potrà proporre e presentare un libro che ritiene particolarmente interessante.

Iniziamo, appunto, mercoledì 15 c.m. con la presentazione, a cura di Antonio Martino, del libro “La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860 – 1870” di Carmine Pinto.

 

 

Prossimo incontro previsto giovedì 23 febbraio ore 17.00

«Ho cercato di infondergli un po' dello spirito dell'epoca. Fra i miei antenati, ho avuto due ufficiali di Napoleone: un mio prozio materno e il nonno paterno. Si tratta dunque quasi di un affare di famiglia»: così scriveva Joseph Conrad ad un amico a proposito di questo lungo racconto, raccolto insieme ad altri cinque nel 1908 sotto il titolo di A Set of Six (Un gruppo di sei); 'un racconto militare' - come recita il sottotitolo - che prese spunto da una serie di conversazioni che lo scrittore ebbe a Montpellier con un ufficiale di artiglieria. Se, come è stato osservato, si tratta del racconto forse meno conradiano fra quelli del grande scrittore, è pure vero che anche in quest'opera la grande arte di Conrad si svela in tutta la sua potenza, e proprio nel reiterarsi quasi imponderabile del conflitto che mette di fronte i due protagonisti della vicenda, l'aristocratico D'Hubert e l'impetuoso Feraud, nell'ambito del ben più vasto conflitto delle guerre napoleoniche. Si è giustamente sottolineato come il senso dell'onore sia al centro della vicenda; e tuttavia c'è un aspetto non meno importante, e forse preponderante, da richiamare, e cioè l'assoluta inconsistenza dei fatti da cui tutto trae origine, ma che non vale a scongiurare l'ineluttabilità della sorte che i due contendenti si trovano ad affrontare. Ed è forse questo l'aspetto più conradiano dell'intera narrazione

Prossimo incontro previsto giovedì 26 gennaio ore 17.00

Un colpo di pistola chiude la vita di un ricco imprenditore tedesco. È un incidente? Un suicidio? Un omicidio? L'esecuzione di una sentenza? E per quale colpa? La risposta vera è un'altra: è una mossa di scacchi. Dietro quel gesto si spalanca un inferno che ha la forma di una scacchiera. Risalendo indietro, mossa per mossa, troveremo due maestri del gioco, opposti in tutto e animati da un odio inesauribile che attraversano gli anni e i cataclismi politici pensando soprattutto ad affilare le proprie armi per sopraffarsi. Che uno dei due sia l'ebreo e l'altro sia stato un ufficiale nazista è solo uno dei vari corollari del teorema. Asciutto, lucido, teso, questo romanzo ha rivelato Paolo Maurensig. Scrittore italiano (Gorizia 1943 - Udine 2021). Il successo letterario è arrivato nel 1993 con La variante di Lüneburg, storia di una partita tra due maestri di scacchi che si prolunga idealmente attraverso la Seconda guerra mondiale. Il successivo Canone inverso (1996) è stato d’ispirazione all’omonimo film di R. Tognazzi. Con Mondadori ha pubblicato inoltre: L'ombra e la meridiana (1998), Venere lesa (1998), L'Uomo scarlatto (2001), Il guardiano dei sogni (2003), Vukovlad (2006), Gli amanti fiamminghi (2008), Il golf e l'arte di orientarsi con il naso (2012) e L'arcangelo degli scacchi (2013). Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Amori miei e altri animali (Giunti, 2014), L'ultima traversa (Barney, 2015) e Teoria delle ombre (Adelphi, 2015) con cui vince il Premio Bagutta 2016. Il diavolo nel cassetto (2018) è il primo romanzo pubblicato per Einaudi, seguito da Il gioco degli dèi (2019).
Si è spento il 29 maggio 2021, all'età di 78 anni.

Si avvisano gli utenti che per le prossime festività natalizie, durante i giorni di sabato 24 e sabato 31  dicembre la biblioteca chiuderà alle ore 13,00 e non come di consueto alle ore 19.00.

Buone feste e buone letture