Prossimo incontro previsto giovedì 21 marzo 2024 ore 17.00

Il  romanzo è ambientato «in un'isola penitenziaria, probabilmente mediterranea e borbonica» (come scrive lo stesso Bufalino nelle Notizie in merito), in un non precisato anno dell'Ottocento. L'azione si svolge da un tramonto all'alba successiva, quando quattro dei protagonisti saranno condannati a morte.

L'accusa che porta sul patibolo i quattro è di sedizione e attentato alla monarchia. I condannati sono: Corrado Ingafù, detto il Barone perché di nascita baronale; Saglimbeni, detto il Poeta, Agesilao Degli Incerti, detto il Soldato e Narciso, detto lo Studente. Già sottoposti alla tortura, non hanno rivelato il nome del capofila dei rivoluzionari, chiamato Padreterno. Il governatore del carcere, Consalvo de Ritis, entra nella cella dei quattro e concede loro di passare una notte confortevole, durante la quale, se uno di essi in anonimo svelerà il nome, tutti e quattro saranno salvi. Così essi vengono trasferiti in una stanza con letti e cibo.

Uno dei letti della stanza è occupato da un frate: egli dichiara di essere il famoso bandito Frate Cirillo, a sua volta in attesa della sentenza. Visti i quattro, il frate propone loro di suddividere la notte in tappe di un'ora ciascuna, in cui ognuno narrerà una storia. Questi dovrà parlare di un momento della sua vita in cui è stato davvero felice. Poi un'ultima ora resterà per la riflessione, se non per la preghiera. I quattro accettano e cominciano a raccontare.

Presentazione del programma sabato 2 marzo alle ore 11.30

Prossimo incontro previsto giovedì 29 Febbraio 2024 ore 17.00

Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.