Prossimo appuntamento previsto per giovedì 24 maggio alle ore 18.00 con:
“Le due vite di Laila” di Jean-Marie Gustave Le Clézio (premio nobel 2008).
Laila non ricorda nulla del proprio passato se non la strada coperta di polvere dove è stata rapita ancora bambina, per poi essere venduta in una città del Nordafrica. Il suo nome, "notte", le è stato dato da Lalla Asma, l'anziana ebrea che l'ha comprata, accolta e cresciuta con affetto. La morte della donna la getta in un mondo pericoloso e affascinante: adottata da un gruppo di prostitute che la trattano come una sorella minore, Laila inizia una vita randagia tra i vicoli e i mercati della città. Il vagabondaggio, poi, si estende a orizzonti più ampi e la ragazza del deserto, imbarcatasi con altri clandestini, varca il mare e raggiunge una Francia ricca di promesse. A Parigi Laila conosce la durezza di una società intollerante ma anche le seduzioni della metropoli, l'amore, l'amicizia e la solidarietà degli immigrati. E proprio nella povertà delle periferie riscopre la ricchezza delle sue radici. Le Clézio ha disegnato in queste pagine il ritratto di un'eroina forte e indipendente, pronta a lottare per conquistare il proprio destino, ma anche capace di lasciarsi sedurre dalla poesia, dalla sensualità, dalla bellezza della vita in tutti i suoi aspetti.
Il libro scelto dal Circolo per il prossimo appuntamento è "La vita agra" di Luciano Bianciardi.
Il romanzo, ampiamente autobiografico, vede il protagonista lasciare la provincia e con essa la moglie e il figlioletto per andare a vivere a Milano. L'intento iniziale è far saltare un grattacielo, per vendicare i minatori morti in un incidente causato dalla scarsa sicurezza sul lavoro (il riferimento è all'incidente alla miniera di Ribolla del 1954, in cui persero la vita quarantatré minatori). Ma il protagonista vive in perenne bilico fra voglia di far esplodere il sistema e desiderio di esserne riconosciuto.
Se ne discuterà nel corso del prossimo incontro previsto giovedì 26 aprile 2018 alle ore 17.30.
Visita la mostra al sito web: http://movio.beniculturali.it/asrm/ilteatronellazio/
Nel percorso virtuale, il teatro nella città di Frosinone è illustrato lungo tutto l’arco del secolo XIX. Tra il 1845 ed il 1863 sono menzionati, ad esempio, il locale ad uso di teatro sopra le scuderie della gendarmeria in piazza dei Macelli, e il "locale destinato a rappresentazioni nel Palazzo Comunale di Frosinone", ma "ci si può esibire anche in case private purché la sala venga prima visionata dall’autorità". L'avvincente ricostruzione offerta dall'esposizione virtuale permette di leggere, attraverso la "lente" degli spazi scenici, non solo l’evoluzione dell’arte teatrale, ma l’evoluzione della società nel suo complesso, la sua immagine in una determinata epoca e i suoi significati.
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